sabato 27 febbraio 2010

Senza mutande - 1° puntata


prima puntata



Lunedì, come al solito da schifo!

E' piovuto tutta la settimana, il bucato non si asciugato e ho un appuntamento in studio con un cliente importante.

Colazione velocissima .... In piedi con un occhio all'orologio, mi devo vestire e non so cosa mettere! I pantaloni classici ho avuto la geniale idea di "rinfrescarli" ergo lavati e stesi.... Ma non asciugati, con il cliente importante non posso mettermi i jeans, è uno di quelli che ci tiene alla professionista figa, e io devo sembrare una professionista figa! Vengo pagata per essere figa,

intellettualmente figa!

E va bhe, mentre giro nuda per la stanza, le forme generose che ondeggiano, finestra aperta per il ricambio d'aria , lascio il mio corpo esposto alle intemperie , mentre il profumo appena messo evapora un pochino e si mischia all' l'incenso proveniente dal bagno, dove brucia ogni mattina mentre faccio la doccia, sento i brividi per il corpo ... devo muovermi nel vestirmi .... Apro l'armadio, infastidita all'idea di vestirmi!

L'occhio mi cade sulla gonna a tubino nera, può andare! Vediamo ..... camicia?

Si camicia bianca, rigorosa .... Ok ho quasi finito,

sopra?....

cosa cavolo mi metto sopra ... non voglio la giacca del tailleur .... Non la voglio! Giacchina di lana nera stretta in vita? Può andare ....

Le calze.... Ci penso dopo! Odio i collant, mi danno fastidio sopra, mi irritano, ci metto due anni ad infilarli perché sbaglio sempre qualcosa e si girano, le autoreggenti altro problema. Forse non azzecco mai la taglia e ... si arrotolano e poi ... cadono giù! Bastarde!

Mai io, ho comprato quella specie di bustino con reggicalze che fa tanto sadomaso, nasconde la rotondità del pancino e tiene le calze.

Apro il cassetto per prendere le mutande e ........ Noooooooo, un urlo si ode per il palazzo, sono io!

Maledetto Lunedì di merda,

maledetta settimana di pioggia,

accidenti a me che non ci ho pensato prima

Il cassetto è vuoto! O quasi, di mutande solo l'ombra di quelle cosine di pizzo, francesine, brasiliane e altre cose che servono per rallegrare i momenti intimi, ma di quelle vere che ti danno sicurezza nulla!

Adesso cosa faccio? Metto queste francesine ? Ma se ad ogni movimento si addentrano tra rotondità posteriori .

Basta! Vado senza mutande, tanto non se ne accorge nessuno!

Almeno lo spero!

Capelli tirati all'indietro, un filo di trucco, un filo di perle, scarpe comode di vernice nera, impermeabile e finalmente mi tiro dietro il portone.

Mi avvio per l'ufficio e guardo l'orologio, faccio in tempo per un caffè al bar, anche se sarebbe meglio una tisana rilassante e calda,

l'aria fresca del mattino si insinua sotto la gonna e sale su..

Dove nessun pezzo di lycra o cotone oppone resistenza, stringo i muscoli pelvici per reazione, e mi insulto da sola,

Guardo il cielo terso e sospiro, mentre le parti intime mandano strani segnali;

la suoneria del cellulare interrompe lo sciabordio degli umori : " pronto, dottoressa? Sono Teresa, l'aereo purtroppo è in ritardo, ci stiamo imbarcati ora, l'appuntamento è spostato di due ore, mi dispiace ... il capo è furioso. Sono un po' in difficoltà, potrebbe lei avvisare il dottor Sanjust, mentre io avviso gli altri soci?"

Teresa è la segretaria del Cliente, da sole ci diamo tranquillamente del tu e spettegoliamo sul suo capo, in maniera bonaria, ovviamente, ma per il resto del mondo ci diamo del lei, il dottor Sanjust è il socio anziano dello studio, una specie di padre per me e con la moglie costituiscono la mia seconda famiglia che sta lontana.

Visto il maggior tempo a disposizione, decido di passare alla merceria dove mi rifornisco abitualmente di quei pezzi di cotone la cui mancanza sta cominciando a creare qualche turbamento inaspettato. Camminando chiamo il dottore Sanjust per avvisarlo del ritardo dei clienti, ma nessuna risposta arriva dallo studio.

Riprovo qualche minuto più tardi, mentre mi avvicino alla merceria, trovando finalmente il collega, che borbotta spazientito: quei clienti stanno creando più di un problema!

All'ingresso, , uno sconosciuto che esce dal negozio inavvertitamente mi urta e fa scivolare il mio cellulare per terra ... scivolare? Cadere ,,,,, spiaccicarsi rovinosamente .......aprirsi in mille pezzi....

Sto esagerando! Si apre in tre pezzi,, " acc .... Iderbolina!" dico "vaffanculo ... penso, non potevi stare attento?" . Sperando che continui a funzionare mi chino per riprendere i pezzi della mia ormai, seconda postazione di lavoro, scontrandomi per la seconda volta con lo sconosciuto, una testata .... Di quelle ... paurose che quasi riperdo quel po' di equilibrio rimastomi.

Nel frattempo le nostre mani si incontrano sulla batteria, solleviamo gli occhi per guardarci, mentre lui si profonde in scuse imbarazzate io, per una frazione di secondo che sembra una vita mi perdo in occhi che sembrano scrutare l'infinito, sentendo il calore del fugace contatto partire dalla mano, arrivare al basso ventre e lì provocare una contrazione quasi dolorosa .

Una frazione di secondo, un attimo e ricordo la mia intimità non celata che forse, la posizione assunta dal corpo, potrebbe esporre agli occhi dello Sconosciuto.

Una vampata di rossore assale le mie guance, mi alzo repentinamente, nel frattempo, Lui ha rimesso a posto i pezzi del cellulare e lo sta riaccendendo, lo prendo, ad occhi bassi, saluto frettolosamente, ed entro nel negozio, vergognandomi come una ladra.

"Buon giorno, - il negoziante mi saluta con calore, essendo sua cliente da lungo tempo- cosa le occorre? "

Ed io, " mi servirebbero un paio di mutande " Lui sa benissimo di cosa parlo: Per via di una particolare forma di allergia, posso usare pochissimi tipi di biancheria, di un certo tipo di cottone, trattato in una certa maniera, e lui la ordina appositamente per me e per un'altra persona tenendone qualcuna di scorta per richieste particolari.

Vedo il suo viso, farsi un po' dispiaciuto e mi dice ... :" Non ci crederà, me n'erano rimaste giusto sei che ha preso quel signore che è appena uscito ......".

9 commenti:

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