martedì 11 ottobre 2011

Viverla o interpretarla la vita?




A volte tra un post ed un altro, non passano solo periodi di tempo, ma passano eventi emozioni incontri che ti fanno sentire un'altra.
La sensazione di quando mi rileggo e che non sono stata io a scrivere, non mi riconosco.
E' un periodo che non mi riconosco in niente di quello che faccio, come se stessi interpretando un ruolo.
Ci riflettevo qualche sera fa:
Compleanno di un'amica: tutti insieme a cena
Parola d'ordine per noi donne: facciamoci carine!
Ammetto che la cosa mi matte sempre in agitazione riprogrammo l'abbigliamento più volte.
Allora inizio le consultazioni con l'amica del negozio sotto l'ufficio.....
-" Devo andare a questa cena e voglio trovare un abbigliamento elegante ma non troppo... secondo te? considerato che non sapiamo se farà freddo o caldo... cosa mi metto?"
e lei
- "qualcosa di nero, sicuramente e non sbagli"
Due giorni di trattative concluse nel nulla perchè quando vado a mettere la camicia che avevo scelto, era troppo scollata e stretta per poter mettere un top sotto.
Nell'ultimo quarto d'ora sono riuscita ad entrare in una gonna a tubino nera taglia 42 (si vede il mio orgoglio nell'indicare la taglia)  e un paio di  scarpe altissime
E poi trucco e .... perle .. perle e ancora perle ...
Mi guardo allo specchio e godo del risultato.

Punto
Non ero io!
Era divertente ma non ero io.
Guardo le foto dove appaio, e, nella maggior parte ho il viso accigliato.
Ma il mio Se, non è accigliato
Non capisco
Tra sono mamma o faccio la mamma ?
è la seconda!
tra sono moglie e faccio la moglie
è sempre la seconda
Io non sono, ci faccio!
Cosa desidero veramente?
E' un esercizio che ogni tanto faccio e giuro che dopo anni in cui davvero non ho avuto desideri adesso qualcosa inizia a delinearsi:
Mi piacerebbe vivere in una comune.
Niente TV, niente internet, niente giornali.
Una grande fattoria con terreni coltivati e animali allevati
svegliarsi presto a meditare con persone di religione diversa
Il lavoro duro della terra
la pace e il divertimento dello stare insieme
una chitarra
Il saio
E per vestirsi si  un saio! , di lino, di lana
tutti vestiti uguali
senza distinzione di sesso, di razza o di religione
tutti diversi per sesso razza età e religione
un desiderio o un'utopia
il mio ?

4 commenti:

Les Pois ha detto...

bhé un desiderio è un desiderio... io sono convinta che ognuno ha il potere di cambiare la propria vita se davvero lo vuole...

cleide ha detto...

A leggerti mi dico .. Santo cielo non sono l'unica ad a vere questo tipo di desiderio o se siamo matte in due. Ma secondo te dietro si puo' nascondere una profonda insicurezza oppure l'inadeguatezza di una vita che non ci rappresenta e che non sentiamo sulla nostra pelle?

Fiore ha detto...

Insicurezza? Non lo so .... a volte credo che la mia di insicurezza sia la forza più grande che ho: le energie che uso per superarla mi fortificano! L'insicurezza mi costringe tutte le volte a ricontrollare tutto.... :-)
La seconda :-) vivere una vita che non ci rappresenta si! : hai espresso con due parole quello che volevo dire.

Les Pois ha detto...

Grazie per avermi indicato quel blog, è davvero molto interessante e ben scritto... stavo pensando... e se mettessimo un tutorial per fabbricarsi da soli un saio? ;) ;) ;)