lunedì 2 luglio 2012

sesso senza anima.....

Nel blog di Carla, che conosco personalmente, avendo fatto con lei un pezzettino di percorso sulla creatività, ho trovato questo scritto particolarmente incisivo e non volendo perderlo ho deciso di ripubblicarlo da me così da condividerlo e ritrovarlo per più riletture:
da: http://carlasalemusio.blog.tiscali.it/2012/07/01/carne-o-anima-amore-o-sesso/?doing_wp_cron

 Carne o anima? Amore o sesso ?

Queste domande non dovrebbero esistere.

La carne e l’anima formano un binomio inscindibile.

(Almeno finché si è vivi)

Invece, in questa nostra civiltà malata, abbiamo carni che hanno un’anima e carni che a noi sembrano esistere solo per essere mangiate.

La carne nella nostra cultura è ritenuta antitetica all’anima e associata al peccato o al macello.

La consideriamo causa di scandali, vizi e perversioni.

Oppure la pesiamo al chilo, come se fosse una merce qualunque e non la vita di un essere vivente.

Consideriamo la carne e il corpo opposti all’anima e alla spiritualità.

Da una parte abbiamo la fisicità, con impulsi, istinti e bisogni, e dall’altra l’anima, la purezza, la sensibilità, la capacità di amare.

Separare la carne dall’anima, autorizza il predominio, giustifica l’uso di tante specie animali per il piacere e il divertimento della nostra razza e, purtroppo, porta con sé conseguenze abominevoli.

Infatti, dove non c’è l’anima lo sfruttamento diventa lecito!

E’ con questi presupposti che la cultura maschilista ha oppresso e violentato le donne per secoli.

E, sempre in questo modo, la pedofilia argomenta la propria perversione.

Se la carne è priva di anima, può essere considerata semplicemente un oggetto.

E come tale sarà trattata.

Considerare delle creature viventi alla stregua di cose, legittima violenza e abusi.

Siamo convinti che ci siano carni prive di anima.

Ma la carne priva di anima segnala un’esistenza di serie B.

Appartiene a esseri con poco valore.

Esseri che sono stati creati per il piacere di altri esseri.

Esseri… nati per servire.

Esseri senz’anima, appunto.

Nella nostra cultura, gli animali sono giudicati: carnesenz’anima. E perciò al servizio della specie umana.

Anche le donne, spesso, subiscono la stessa sorte e diventano carne senz’anima al servizio del sesso maschile.

I bambini sono carne senz’anima quando vengono usati come strumenti di piacere nelle mani degli adulti.

Animali, donne, bambini.

Creature sottoposte al predominio e allo sfruttamento di altre creature!

L’abominio, contenuto nella separazione arbitraria della carne dall’anima, priva la razza umana della sua dignità e ci rende inermi e sgomenti davanti alla morte.

Infatti, la morte inflitta con noncuranza e crudeltà si trasforma facilmente in un enigma senza senso.

Legittimando il massacro di tanti esseri, occultiamo il significato della vita (e della morte) dietro una maschera di insensibilità.

La violenza è la malattia di questa civiltà.

Si annida dappertutto e, come un virus, contagia il nostro cuore, rendendolo cieco e sordo davanti ai soprusi cui assistiamo ogni giorno e dei quali siamo complici, spesso senza nemmeno rendercene conto.

Compriamo e mangiamo la vita di altri esseri viventi, con assoluta indifferenza.

Poi, con la stessa indifferenza, riteniamo la carne uno strumento di piacere.

E separiamo il sesso dai sentimenti.

Ci arroghiamo il diritto di poter scegliere se fare sesso ofare l’amore.

Ma l’amore e il sesso, come la carne e l’anima, non possono essere disgiunti.

Il sesso è un’estensione dell’amore, è la condivisione della propria intimità anche fisica.

Invece, nella nostra società, il sesso è usato spesso per far violenza e dell’intimità si è perso completamente il significato e il valore.

Ostentiamo le nostre nudità ma occultiamo l’anima, vergognandoci di possedere anche una sensibilità oltre al corpo. 

Ci vantiamo di innumerevoli conquiste sessuali, di avventure vissute con poca o nessuna reciprocità, di rapporti fatti principalmente di carne e privi di anima.

Collezioniamo esperienze erotiche, come trofei in un album delle figurine.

E le archiviamo orgogliosi, senza fermarci a condividere, insieme al corpo, anche la nostra interiorità.

La nudità non è la carne spogliata dei vestiti, ma l’anima senza censure e senza veli.

Condividere l’anima, permette di condividere il corpo e rende l’unione sessuale un momento di estasi e di sacralità.

La carne e l’anima non sono separabili.

Appartengono inscindibilmente alla vita.

Negarne l’unità abilita il massacro e lacera il cuore, lasciandoci confusi e soli a ricercare il senso della nostra presunta umanità.

La carne e l’anima appartengono a una stessa identica realtà.

Qualcosa che chiamiamo: vita.

Qualcosa che esiste, indivisibile, nella perfetta unicità di ognuno.

Maschio o femmina, adulto o bambino, uomo o animale.

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