martedì 25 luglio 2017

Ritratto: supermercato di beni e di ....."servizi"


Ormai ci siamo assuefatti alla vista di giovani ragazzi di colore davanti agli ingressi dei supermercati.
Qualche tempo fa salutando uno di loro, perchè un sorriso è giusto e doveroso per ogni essere umano, mi sono resa conto, da qualcosa nello sguardo e nell'atteggiamento che non era lì per chiedere le solite monetine.
Il giorno dopo, passando sempre per quella strada, sempre lo stesso ragazzo, mi sorride con fare "amicante" e mi fa un complimento, la cosa più che farmi piacere mi crea non poco fastidio.

Ferma, in fila per pagare il conto, osservo la vita fuori del supermercato
Il ragazzo è li
Sarà alto circa 1,70 cm, carnagione scura come il carbone;
sembrerebbe avere vent'anni, ma ad un'osservazione più accurata potrebbe avere anche 28/30 anni.
A volte assume espressioni di una durezza che , anche dietro il vetro mi spaventa.
Alterna sorrisi ai passanti, con espressioni dure, appena la persona si avvia.
Ha lineamenti abbastanza fini, solo la dentatura bianchissima è un po' troppo sporgente.
I capelli sono tagliati corti, come tutti i ragazzi giovani, quasi rasati ai lati, una righina ad un lato e poi leggermente più lunghetti sul capo.
ha mani strane, lunghe, con un monte di venere sviluppatissimo, il che conferma il disagio da me provato nei suoi confronti.
Il fisico è messo in evidenza da una camicia blu chiaro attillata,  aperta qualche bottone di troppo,
che viene sistematicamente allisciata ad ogni passaggio di clienti del supermercato.
Sorride alle signore e ai signori di una certa età e chiede monetine alle signore troppo anziane per qualsiasi desiderio.
Esce una signora, più giovane di me, sui 45, con pacchi e pacchetti, lui le sorride seducente e le prende le buste accompagnandola alla macchina.
lei sale chiude lo sportello, lasciando il finestrino aperto,
lui si appoggia allo sportello e si vede che parlano di qualcosa.
Lei gli fa un cenno e lui sale in macchina.
Si allontano insieme.


lunedì 24 luglio 2017

Single

Benchè i tempi siano cambiati,
apparentemente essere single non è più un "peccato" o un marchio di infamia come qualche tempo fa,
apparentemente!
Chi è single, nella vita odierna viene comunque guardato con malcelato disprezzo da chi ha fatto scelte diverse,
come se sposarsi fare figli sia sinonimo di realizzazione personale maggiore,
come se non si sia stati abbastanza belli
abbastanza intelligenti
abbastanza qualsiasi cosa per non essere riusciti a mandare avanti una qualsivoglia vita di copia.
Chiacchierando con un'amica di un'amica, dotata di feroce sarcasmo e single .....
Amica di amica :" vedi questa fede? era di mia mamma, sai perchè l'ho messa?"
E noi ." Per ricordo di tua madre?"
Amica di amica :" No! mi sono rotta i coglioni di dire che sono single quindi dico che sono vedova?"
Noi: " ah!"
Amica di amica:" Poi quando mi chiedono di cosa sia morto, io rispondo :suicidio! e quindi non hanno più il coraggio di chiedermi nulla!"


martedì 11 luglio 2017

Ritratto: operaio


Uomo bianco di età indefinita, sicuramente sopra i 50.
Per molte persone dimostrare la propria età non è facile, sono  le condizioni di vita che invecchiano il fisico in maniera più pesante per alcuni che per altri.
Spesso si tratta di vera e propria usura.
La persona da me osservata, dimostra 70 anni,
è alto circa un metro e settanta, capelli molto brizzolati, trascurati nel taglio ma folti.
Pelle del viso scurita dalla vita all'aperto e rinsecchita dal troppo sole.
Occhi chiari sull'azzurro, sguardo non vacuo, ma neanche troppo brillante.
Ha un atteggiamento cortese ma la parlata chiusa, quasi incomprensibile ne limita la socievolezza.
Indossa un paio di calzoncini bianchi, con una banda di strisce blu e rosse che scorrono da un lato, passano sotto l'elastico in vita e terminano all'altro lato.
L'elastico in vita è slabbrato e fa si che i calzoncini pendano a metà bacino, lasciando intravedere il boxer sottostante.
Il calzoncino, così appeso, termina sotto il ginocchio , accarezzando  un polpaccio nervoso, su una caviglia incredibilmente sottile, che fuoriesce da grossi scarponi da lavoro, pieni di polvere, vecchi e con i lacci usurati lasciati lenti.
Sopra una maglietta, di colore indefinito a causa della polvere, tenta di celare un ventre prominente.
Mi sorride, lasciando intravedere una dentatura non curata, dove le privazioni hanno lasciato vuoti che sembrano incolmabili, e che risorse economiche sufficienti potrebbero benissimo riportare ad una condizione dignitosa.

sabato 8 luglio 2017

Ritratti: Giovane donna

A vederla ti veniva da chiedere ma è un Elfo o una fatina?
Appartenente alla categoria delle donne minute , è dotata di estremità in miniatura,
un'immagine di delicatezza eterea.
Viso ovale, grandi occhi castani inquieti,
mento leggermente sfuggente, denti bianchi e piccoli.
Grande massa di capelli lunghi, castani alla radice e degradanti al biondo sulle punte.
La parte centrale del corp, molto piacevole, con seno abbondante ,vita sottile e bacino arrotondato.
Il tutto sempre coperto e ingentilito da abiti e camicie di tessuti leggeri e svolazzanti di colori tenui o fantasie floreali, spesso tagliati in vita.
Ma lei è una guerriera.
La sua battaglia : quel dolore interiore che ha portato i psichiatri a darle l'etichetta di "border line"
Quando sei vicina a ragazzi e ragazze che devono affrontare gli scogli dei limiti della loro esistenza, che per sopravvivere, senza essere disprezzati, evitati, allontanati, messi ai margini della società, devono trovare strade, che superano il concetto del bene e del male, di ciò che è lecito da quello che non lo è, è lì che ti rendi conto che c'è più bene nel male che bene nel bene.
Non è stato facile varcare il confine della fortezza che aveva eretto con quelli che per lei, erano perfetti sconosciuti.
Ma alla fine seduti a cena e a pranzo, cinque perfetti sconosciuti, ognuno con il suo dolore, la sua solitudine la sua battaglia hanno fatto il miracolo.
Lei ha parlato del suo dolore interiore, della sua battaglia per farcela senza medicine, per non essere sopraffatta da dipendenze mentre tentava di tenere a bada la bestia interiore che tenta di sottometterla.
Ha parlato dei suoi progetti, del suo lavoro di sua mamma, un fiume in piena .....
Come dimenticarla.
Ci hai toccati e ci hai insegnato qualcosa.